Gli sviluppatori conoscevano il problema di Ubuntu Software Center, il gestore programmi tuttofare del sistema operativo di Canonical, già da diverso tempo: non era più un segreto il fatto che USC si fosse ridotto ad un mero gestore pacchetti alla stregua di Gdebi e che, da qualche distribuzione, la parte inerente allo store (recensioni, upload, app a pagamento e via dicendo) era stata abbandonata.
In realtà Martin Wimpress di Linux Mint aveva già annusato da tempo il tetro destino di questo programma, tanto da aver deciso fin dalle prime battute dello sviluppo di escluderlo dal flavor ufficiale Ubuntu MATE 15.10.
Se ciò ha fatto abbastanza effetto, è ancor più “sconvolgente” la notizia resa pubblica dagli sviluppatori durante l’attuale Ubuntu Online Summit: Ubuntu Software Center sparirà anche dalla versione basata su Unity 7 di Ubuntu 16.04, facendo posto al collega GNOME Software.
La decisione, spiega Will Cooke, era stata già presa in un recente meeting nella sede londinese di Canonical:
Siamo più convinti di poter aggiungere il supporto agli Snap in GNOME Software Center di quanto lo siamo per Ubuntu Software Center. Per questo, ora, credo che sostituiremo [USC] con GNOME Software Center.
Insomma il “fedele” USC è ufficialmente destinato a morire, vedendosi abbandonato anche dalla distribuzione che più di tutte dovrebbe ospitarlo. Ma non finisce qui: grandi assenti dall’immagine ISO di Ubuntu 16.04 Xenial Xerus saranno anche Brasero – poiché sono sempre più le macchine che non dispongono di un lettore ottico – ed il client Empathy; questi due programmi, tuttavia, potranno comunque essere installati facilmente dai repository.
Troveremo invece nell’installazione predefinita di sistema l’applicazione GNOME Calendar; vi ricordiamo comunque che in Ubuntu 16.04 sarà introdotto nei repository (ed in Ubuntu GNOME in via predefinita) l’intero stack di GNOME 3.18 con alcune aggiunte provenienti da GNOME 3.20, attualmente in fase di sviluppo.
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